Concluso all’Asl Roma 1 l’annuale appuntamento di Donne Protagoniste in Sanità: focus su innovazione, ricerca, intelligenza artificiale, digitale, nuovi farmaci. La coordinatrice Calamai: “I professionisti devono essere pronti ad affrontare queste nuove sfide”
Roma, 12 luglio 2024 – “La telemedicina, le terapie geniche, la chirurgia robotica stanno stravolgendo i metodi tradizionali delle cure. Una rivoluzione tecnologia a cui però deve corrispondere una rivoluzione organizzativa. La tecnologia sta cambiando gli schemi organizzativi e questi devono trovare professionisti pronti ad affrontare questo nuovi percorsi”.
A dirlo Monica Calamai, direttrice Generale AUSL Ferrara, Commissaria Straordinaria AOU Ferrara e Coordinatrice di “Donne Protagoniste in Sanità” nell’ambito della 4° Convention della community, che si è tenuta il 10 e 11 luglio nella sede dell’Asl Roma 1. A confronto le massime esperte in sanità, direttrici generali delle varie Asl italiane, rappresentanti delle istituzioni, medici, docenti universitari. L’organizzazione del vertice è stata curata da Koncept srl.
Si sono svolte tavole rotonde e focus su innovazione e ricerca; innovazione e spesa sanitaria per riflettere sull’equilibrio tra l’introduzione di innovazioni tecnologiche e terapeutiche ed il controllo della spesa sanitaria; confronti su intelligenza artificiale e open data, sul digitale, sui nuovi farmaci innovativi ed il relativo impatto sui modelli organizzativi, sui nuovi dispositivi in chirurgia.
“C’è una popolazione di professionisti che sta andando in pensione, un’altra intermedia che fa fatica ad adeguarsi ai cambiamenti innovativi, e una popolazione di giovani medici che hanno, ovviamente, un approccio digitale più immediato. Dobbiamo creare degli schemi organizzativi più prossimi al paziente, neanche più in ospedale ma nelle case di comunità – sottolinea Calamai, responsabile del progetto. “La ricerca deve andare di pari passo con l’innovazione, vuol dire brevetti, start-up, cambiamenti nei percorsi formativi dei giovani, nei percorsi di laurea dei medici e delle professioni sanitarie e nelle scuole di specializzazione. L’innovazione comporta investimenti, ma quelli attuali non sono sufficienti. La politica deve investire sulla rivoluzione tecnologica”, conclude Calamai.